Leggende Sibilline

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Leggende sulla Sibilla e la sua Grotta

Situata quasi in cima al Monte Sibilla, si trova la Grotta della Sibilla, detta anche grotta delle fate.

Si dice che essa fosse abitata dalla Sibilla Appenninica, che secondo leggende del 300 è una profetessa condannata da Dio a rimanere nell’oscurità della grotta fino al Giudizio Universale poiché voleva diventare la madre di Cristo.

Per le popolazioni locali, ella è solo una fata o strega buona, sovrana di un regno paradisiaco pieno di magia; le cui ancelle si recavano nei villaggi limitrofi per insegnare alle ragazze la tessitura ma anche pratiche di magia o per ballare con i giovani durante le feste.

Una volta alla settimana si raconta che il popolo di questo regno fatato si trasformassero in rettili e cercassero di attrarre a se i visitatori per accoppiarvisi.

Il cavaliere francese Antoine de la Sale nel 1420 visitò più volte la grotta e scrisse poi un resoconto dettagliato sul ‘Paradiso della Regina Sibilla’, con disegni accurati dei monti circostanti e dell’antro stesso.

Gia prima, all’inizio del secolo, lo scrittore medievale Andrea da Barberino nella sua opera in otto libri ‘Guerrin Meschino’, a metà tra la favola ed il romanzo cavalleresco, descrisse la figura di questa profetessa,  anche se nelle riedizioni a partire dal 1785 ogni riferimento al termine Sibilla fu omesso (a causa  della censura clericale dell’epoca).

Pare che all’interno della grotta vi fossero più stanze e corridoi, anche se nel corso degli anni esploratori poco esperti e tentativi di allargare l’entrata hanno causato il crollo di detriti che ora impediscono l’ingesso.

Sibillini

Il dibattito sulla Sibilla Appenninica rimane invece sempre aperto, con dibattiti sulla figura di questa profetessa o fata, sulla morfologia della grotta, e sui reperti che erano stati descritti nel passato ma che sono stati nel corso dei secoli trafugati (tra questi pare vi fosse una pietra incisa con caratteri sconosciuti).

Negli ultimi anni i comitati locali, in particolare il Comitato Promotore ‘Grotta della Sibilla Appenninica’, nonché i dipartimenti di Scienza di diverse Università, avevano richiesto il carotaggio dell’area intorno alla grotta, ma ciò gli è stato negato dall’Ente Parco dei Sibillini e da altre istituzioni locali.